Di anni ne sono trascorsi 18, quando nel 1997 grazie al sapiente lavoro dei politici e dei mass media, si presentava l’Europa come una grande opportunità, tanto che veniva considerata “unica opportunità” da non perdere, come l”ultimo treno con destinazione…. il paradiso, tanto da accettare, di buon grado, l’eurotassa imposta da Prodi.
Facile a dire ma lo sapevano in tanti, che non avrebbe funzionato, e ore visti i disastrosi risultati (ma col senno del poi) sono e siamo tutti bravi a dire “lo sapevamo…”, anche se poi…. non è esattamente così.
Premesso che personalmente non è mia intenzione “riabilitare” la figura Bettino Craxi, che è stato preso a simbolo della “brutta politica” Italiana (anche se oggi non ci si scandalizza più di tanto) ritengo doveroso ricordare le parole che pronunciò in merito all’Unione Europea:
“Si presenta l’Europa come una sorta di paradiso terrestre, ma per noi l’Europa nella migliore delle ipotesi sarà un limbo e nella peggiore ipotesi sarà un inferno. Quindi bisogna riflettere su ciò che si sta facendo. Perché la cosa più ragionevole di tutte è quella di richiedere e di pretendere, essendo noi un grande paese, la rinegoziazione dei parametri di Maastricht. Perché se l’Italia ha bisogno dell’Europa, l’Europa ha bisogno dell’Italia, non dimentichiamolo”
Craxi scrisse pure: “Ciò che si profila è ormai un’Europa in preda alla disoccupazione”.
Il governo Italiano, visto l’andazzo delle cose, avrebbe dovuto porre con forza nel concetto europeo il problema del Trattato divenuto obsoleto e pericoloso.
Ma un uomo forte che dettava legge in Europa dava fastidio a molti, comprese le banche londinesi, che non vedevano di buon grado l’introduzione della “lira forte”
Come dire che tutto era stato previsto.